Srl a ristretta base, nullo l’accertamento inviato all’ex socio

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E’ nullo l’accertamento emesso a carico del socio di società a ristretta base se questi era già uscito dalla compagine sociale alla data in cui è stato notificato l’accertamento alla società e l’avviso del socio è privo della motivazione della rettifica. La doverosa precisazione è contenuta nell’ordinanza 4239 depositata il 10 febbraio dalla Cassazione. E’ noto che la Suprema corte, con orientamento oramai granitico, ha affermato la legittimità degli accertamenti con i quali il fisco ribalta sui soci di una società a ristretta base partecipativa gli utili conseguiti in evasione da quest’ultima. Il presupposto di tale modalità di rettifica consiste nella ristrettezza della compagine sociale che consente di presumere che i ricavi in nero dell’ente siano stati suddivisi tra i soci, in proporzione alle quote possedute. Uguale presunzione è stata da ultimo estesa alla rettifica originata da costi indeducibili (Cassazione 2224/2021). Per opporsi alla pretesa, l’interessato dovrebbe dimostrare documentalmente la sua totale estraneità alla gestione sociale o, meglio, l’esistenza di dissidi con l’organo amministrativo che farebbe venir meno il requisito della complicità tra soci che regge l’assunto dell’Ufficio. Sempre con riguardo alla medesima tematica, la Cassazione ha altresì  affermato in più occasioni che l’accertamento del socio non deve necessariamente esplicitare le ragioni della rettifica effettuata alla società, nel presupposto che il socio, avvalendosi dei poteri previsti dall’ordinamento, sarebbe comunque in grado di acquisire la copia dell’accertamento suddetto.
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