I movimenti rispetto al valore conseguito non equivalgono a ricavi in nero
Vanno considerati il settore e la posizione debitoria: prova extra per l’ufficio
I prelevamenti di utili da parte del socio, per importi superiori a quelli effettivamente conseguiti dalla società, non provano in automatico l’evasione. È questo il principio espresso dalla Ctr Piemonte, con la sentenza 845/3/2021(presidente Panzani e relatore Steinleitner).
La vicenda contenziosa prende le mosse dalla verifica eseguita nei confronti di una Sas. Nel corso dell’attività ispettiva, l’ufficio rilevava irregolarità nei conti, in particolare alla voce «prelevamenti in c/utili per titolare/soci»: i prelevamenti effettuati risultavano superiori agli utili conseguiti. Con l’atto impositivo, l’agenzia delle Entrate, previa riqualificazione come ricavi in nero delle somme prelevate in eccesso rispetto agli utili, accertava un maggior reddito di partecipazione imputato per trasparenza al socio.