Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 2 febbraio 2022, ha confermato le misure protettive aventi ad oggetto l’inibitoria di due procedimenti cautelari con cui taluni creditori avevano chiesto la restituzione delle aziende nella disponibilità del ricorrente.
L’interesse di tale ordinanza risiede nel fatto che la possibilità di impedire azioni esecutive e cautelari può avere ad oggetto anche beni con i quali viene esercitata l’attività di impresa e, dunque, anche beni di proprietà di terzi, di cui il ricorrente ha la mera disponibilità.
I primi provvedimenti giurisprudenziali che valutano l’idoneità delle misure richieste dell’imprenditore iniziano a disegnare i confini dell’applicazione della composizione negoziata. Quali sono i più significativi.
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