L’ accordo col fisco salva tutto

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Nullo l’accertamento delle maggiori imposte relative ad altre annualità a carico del contribuente che ha già siglato un accordo con il fisco in relazione ai restanti periodi di imposta. A meno che non vi sia inadempienza da parte del cittadino. Ciò che conta è il principio di legittimo affidamento di fronte all’amministrazione finanziaria.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 12372 dell’11 maggio 2021, ha accolto solo in parte il ricorso dell’Agenzia delle entrate. La vicenda riguarda una srl che, dopo aver firmato un accordo con il fisco in relazione a vecchie annualità, si era vista notificare un accertamento per quelle più recenti, senza un valido motivo e senza che fosse stata inadempiente. Per questo aveva impugnato gli atti incassando la nullità degli stessi di fronte a Ctp e Ctr. Ora la Suprema corte, almeno sul punto, ha confermato il verdetto.

Con una lunga quanto complessa motivazione in prima battuta gli Ermellini hanno chiarito che «in tema di accertamento con adesione di cui al dlgs n. 218 del 1997, è lesiva del principio di collaborazione e buona fede la condotta dell’ufficio che, dopo aver emesso, in base alla proposta accettata dal contribuente, gli atti di accertamento con adesione per alcune annualità d’imposta, proceda, repentinamente, senza motivazione e nonostante il tempestivo e regolare adempimento degli atti già emanati, all’emissione per le restanti annualità, pure oggetto della proposta, di avviso di accertamento per l’originaria pretesa, sicché, in relazione ai legittimo affidamento sulla regolare definizione della procedura di accertamento con adesione, è inesigibile la maggior pretesa costituita dalla differenza tra gli importi concordati e quelli richiesti».

Ciò anche perché è una situazione tutelabile quella caratterizzata da un’apparente legittimità e coerenza dell’attività del fisco in senso favorevole al contribuente; è anche da tutelare la buona fede del cittadino quando ottempera alle richieste e non commette alcuna violazione.

Di diverso avviso la Procura generale del Palazzaccio che aveva chiesto al Collegio di legittimità di respingere tutti i motivi presentati dall’amministrazione finanziaria.

 

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