Per ridurre la debitoria fiscale dell’impresa va sfruttata la normativa in vigore dal 15 luglio per effetto del Dlgs 83/2022, recante modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (articolo 389 del Dlgs 14/2019). Sebbene taluni istituti – specialmente il cram down fiscale – siano già stati inseriti a sistema, la riforma incrementa e rafforza le chance di ridurre i debiti tributari dell’impresa in difficoltà finanziaria, ma che può essere rilanciata sul mercato, intervenendo sulle attività, passività o sul capitale, oppure effettuando operazioni straordinarie (articoli 2 e 120-bis). In particolare, la transazione è esperibile in seno a tutte le tipologie di accordi di ristrutturazione anche quelli di nuovo conio (articoli 57, 60 e 61) ed è condizionata soltanto al requisito della convenienza per l’erario, da certificarsi nell’attestazione resa dal «professionista indipendente», raffrontando il pagamento parziale o dilazionato rispetto al ricavato in caso di liquidazione giudiziale, poi «oggetto di specifica valutazione da parte del tribunale» in sede di omologa anche forzosa.
Con la nuova transazione fiscale più chance per risanare l’impresa